
Spettacoli, residenze, laboratori, formazione, progetti speciali e incontri con il territorio: il 16 ottobre il Teatro Biblioteca Quarticciolo inaugura la nuova stagione Congiunzioni, un percorso dedicato al confronto e alla condivisione. Dopo il successo dello scorso anno – che ha registrato una crescita del 70% di pubblico – il teatro rilancia una proposta che non si limita a ospitare, ma genera visioni, pratiche e alleanze, intrecciando esperienze e comunità.
Curata dalla direzione artistica condivisa di Antonino Pirillo, Giorgio Andriani e Valentina Marini, Congiunzioni nasce dall’urgenza di ricucire legami in un tempo segnato da polarizzazioni, frammentazioni e solitudini. È un invito a mettere in relazione ciò che appare distante, a riconoscere la ricchezza del confronto, a esplorare – anche nei suoi attriti – lo spazio della relazione.
Come nel linguaggio le congiunzioni tengono insieme parole e frasi, creando senso a partire dalle differenze, così nel teatro mettono in dialogo artisti e spettatori, palco e platea, percorsi e estetiche differenti. Nel nostro presente diventano un gesto poetico e politico, un modo per pensare insieme nuove forme di coabitazione culturale e sociale.
15 NOVEMBRE ore 20:30
16 NOVEMBRE ore 17:00 / Teatro
Annagaia Marchioro / Serena Sinigaglia
FAME MIA – QUASI UNA BIOGRAFIA

Fame mia- quasi una biografia è uno spettacolo comico e poetico che racconta la storia di una donna che ha tanta fame, così tanta fame da smettere di mangiare. Liberamente ispirato ad un romanzo di Amélie Nothomb, a cui deve la più profonda ispirazione e l’ironia tagliente, lo spettacolo ne sfoca i contorni, fino a trasformarlo in una storia molto Italiana, la storia dell’attrice che la interpreta.
Siamo a Venezia, nel pieno degli anni ‘80, e come l’acqua dei canali scorre il racconto, dove Veneziano e italiano si alternano, passandosi la staffetta linguistica e segnando l’identità dei personaggi che affollano la memoria della protagonista. Tutta l’Italia si affaccia alla tavola di questo racconto: un’insegnante pugliese, la migliore amica napoletana. Non potrebbe che essere così, dato che in Italia si parla solo di cibo.
E’ una storia di disturbi alimentari ma non parla di disturbi alimentari. Mangi e smetti di mangiare perché vuoi sbranare la vita, perché non accetti il compromesso, perché brami l’assoluto. La leggerezza, l’ironia, la levità con cui ogni disgrazia è affrontata sono la chiave di accesso di questo testo. Senza mai prendersi troppo sul serio, senza enfasi e alcuna retorica, con la semplicità e la schiettezza dei migliori racconti biografici. Il lieto fine, seppur sbilenco e imperfetto sopraggiunge e ci conforta. Si può guarire. Fame mia, parla di fragilità e riscatto. Dolce, dolcissimo, umile e fresco riscatto. Una vicenda particolare che racconta una storia universale, guardata dagli occhi di una bambina che diventa donna. Un inno alla vita che ti riporta alla vita e ti fa sentire meno solo, meno spaventato, meno infelice.
Domenica 16 novembre, al termine della replica medierà l’incontro con la compagnia Simone Nebbia, nell’ambito del progetto Staffetta critica.
28 e 29 NOVEMBRE ore 20:30
30 NOVEMBRE ore 17:00 / Teatro
Tobia Rossi / Pierpaolo Sepe
IL PRINCIPE DEI SOGNI BELLI

Un McDonald’s ai margini di una cittadina di provincia, a ridosso delle campagne. In una saletta isolata, Elio, imprenditore edile di mezz’età, sta contrattando con Dragon, ventenne dai capelli azzurri, prezzo e modalità della prestazione sessuale che il giovane dovrebbe offrire. Non ad Elio, ma a suo figlio Bruno, che è autistico, ermeticamente chiuso al mondo ma, ormai grande, desideroso di avere il suo primo rapporto sessuale. Ed è disposto ad averlo solo con Dragon, perché somiglia in tutto e per tutto all’eroe del suo manga preferito. Dragon non è imbarazzato dalla proposta, anzi la cosa lo intriga e diverte, continua a ritardare la chiusura della trattativa e si avvicina, sempre più pericolosamente, al mondo di Bruno. Una favola amara che parla di crescita e cura, di paura e responsabilità, di padri e di figli. Il racconto di un pomeriggio incandescente che procede a spirale fino a stringersi sul concetto di menzogna, inossidabile caposaldo della nostra educazione e identità.
Il principe dei sogni belli sembra quasi il titolo di una fiaba, oppure di un fumetto, o ancora di un romanzo di avventura; comunque di una storia in grado di rimandare ad una certa rappresentazione che del reale non sia solo lo specchio, bensì l’evocazione di un suo raddoppiamento. Che cosa di un testo teatrale non si vede? Che cosa di un personaggio, di una storia, di un conflitto resta per lo più fuori campo? In realtà è il titolo di un testo scritto da Tobia Rossi, giovane autore fresco vincitore del premio Carlo Annoni, molto attento ai temi dell’inclusione e della diversity. Il tema controverso e spesso poco indagato della scoperta della sessualità nei ragazzi disabili è solo una delle possibili prospettive di sguardo su questa vicenda, la più immediata, che ci investe con tutta la sua necessità e che tocca un tema politico e comunitario. Ma è chiaro fin da subito che in gioco ci sono altri elementi, altrettanto politici, altrettanto incandescenti, che tracciano una linea di continuità tra lo spaesamento di una generazione di adulti nei confronti di una nuova generazione, quella dei figli, che non comprendono e con cui non riescono a comunicare, fino alla totale mercificazione del piacere, alla sua trasformazione in un bene acquistabile e dunque misurabile, passando per l’abisso del linguaggio e la sua parcellizzazione e sclerosi.
Domenica 30 novembre, al termine della replica medierà l’incontro con la compagnia Laura Palmieri, nell’ambito del progetto Staffetta critica.
1 biglietto a 10€ (anziché 15€) scrivendo apromozione.tbq@cranpi.com
Per info e prenotazioni: 06 69426222 | promozione.tbq@cranpi.com
Botteghino aperto tre ore prima dell’orario di spettacolo
UNIVERSITA' DEGLI STUDI ROMA "TOR VERGATA"